Louis Braille

Louis BrailleBiografia tratta da biografieonline.itLouis Braille
Alfabeto Braille (800 download )

Louis Braille, l’inventore del sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti, che porta il suo nome, nasce il 4 gennaio 1809 a Coupvray, piccola cittadina non lontano da Parigi.

Il padre Simon-René Braille è artigiano ciabattino. All’età di quattro anni, giocando con gli attrezzi nella bottega del padre, Louis perde tragicamente un occhio. Dopo poco tempo a causa dell’infezione provocata dall’incidente, perderà anche il secondo.

Louis frequentava regolarmmente le scuole; senza la possibilità di leggere e scrivere, tuttavia non avrebbe potuto mantenere il passo dei compagni.

E’ il 1819 quando, all’età di 10 anni, viene accolto nell’Istituto dei Ciechi di Parigi (Institution des Jeunes Aveugles), uno dei primi istituti al mondo per ragazzi non vedenti, fondato venticinque anni prima da Valentin Hauy.

La vita non era per nulla semplice: ai ragazzi veniva insegnato un mestiere che richiedesse abilità manuali, come ad esempio quello dell’impagliatore di sedie. Nelle pause ricreative e la domenica, i ragazzi erano liberi di passeggiare nel parco, con la particolarità di essere legati assieme con una lunga corda.

Tra le attività c’era anche la lettura attraverso il tatto; i caratteri erano gli stessi usati per la stampa, messi in risalto da un filo di rame collocato sulla facciata opposta del foglio, che il polpastrello dell’indice riconosceva sfiorando il foglio. Non veniva insegnato loro a scrivere.

Negli anni dell’istituto Braille, oltre a ricevere un’istruzione importante, si dedica alla musica. Diviene abile organista, tanto apprezzato da essere spesso richiesto in varie chiese per le cerimonie religiose.

Nel 1827 Louis Braille viene inserito nel corpo docente dell’istituto.

Attraverso l’insegnamento ha modo di verificare e analizzare le difficoltà presentate dall’educazione dei giovani non vedenti. Nel tempo che un ragazzo cieco impiega a leggere una riga, un ragazzo dotato della vista riuscirebbe a leggere due pagine.

Un giorno un soldato, Charles Barbier, fa visita all’istituto. Questi incontra Braille e gli parla di un modo a cui aveva pensato per trasmettere informazioni di notte, al buio, nelle trincee: consisteva in sistema di dodici punti in rilievo che rappresentavano differenti suoni.

Da questo spunto l’idea geniale di Braille vedrà la luce, nel 1829, quando il ragazzo ha solo vent’anni.

Braille semplifica il sistema, riducendolo ad una combinazione di sei punti; per mezzo di questa combinazione è possibile rappresentare tutte le lettere dell’alfabeto. Dopo un lungo studio, mette quindi a punto il sistema di scrittura a punti in rilievo che porterà il suo nome.

Lo stesso Braille estenderà il metodo anche alla rappresentazione della notazione musicale e alla matematica.

Per la scrittura utilizza fogli di carta pesante, poggiati sopra un tavoletta di ferro, sulla quale scorre un regolo. Spostando il regolo vengono determinate le righe, una sotto l’altra. Si scrive con un punteruolo che solleva piccoli coni di carta rigida nel punto perforato.

Il sistema è pratico e estremamente semplificato: la combinazione dei punti, da uno a sei, viene punzonata con una disposizione costante, secondo una determinata collocazione nella fascia compresa tra due righe.

La lettera A equivale a un puntino in alto a sinistra; la lettera C corrisponde a due puntini uno accanto all’altro; la lettera G viene raffigurata da quattro puntini, e così via.

Louis Braille applica subito il suo metodo nell’istituto dove è insegnante. Già pochi anni dopo il nuovo sistema sarà adottato in tutto il mondo.

L’alfabeto tattile inventato da Louis Braille ha consentito ai ciechi di poter leggere e scrivere autonomamente, e quindi comunicare, anche se solo fra coloro che conoscono questo particolare sistema, realizzando una tappa storica nel processo di integrazione delle persone non vedenti nella società.

Louis Braille moure a Parigi a soli 43 anni, il 6 gennaio 1852, a seguito di una grave forma di tubercolosi.

Dal 1952 la sua salma riposa nel Pantheon di Parigi, a riconoscimento della sua opera a favore dell’umanità.

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