Gentilissima Sindaca,
Le scrivo per informarla dello sconcerto, della preoccupazione e dell’indignazione dei ciechi e gli ipovedenti romani.
Per Roma Capitale, sembra che la disabilità visiva non esista. Mi rivolgo a Lei, per La sua attenzione e sensibilità più volte dimostrata sul tema. In questo momento mi sorgono alcuni quesiti e per questo mi chiedo e Le chiedo:
Come mai nell’ultimo incontro sulla didattica a distanza, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, non è stata invitata, pur sapendo dei molti bambini e ragazzi non vedenti o ipovedenti che sono presenti nelle scuole comunali, non tenendo minimamente conto che la nostra associazione ha la ’unica rappresentanza dei non vedenti e ipovedenti riconosciuta dal D.P.R. del 23/12/1978?
Come mai, vengono realizzate piste ciclabili e per monopattini delimitate da strisce colorate, non tenendo conto degli indicatori tattili di pericolo e di riconoscimento, non chiedendo nei bandi che i monopattini siano dotati di rumore artificiale? Mettendo a rischio la sicurezza di chi non può accorgersi di un veicolo silenzioso in avvicinamento.
Come mai, nelle stazioni delle metropolitane non sono ancora state previste figure per garantire la sicurezza e l’accesso ai disabili come previsto al punto 5 lettera h dell’ordinanza regionale n. Z00037 del 30/04/2020?
Come mai, nell’ultima nota del Dipartimento alla mobilità sull’utilizzo da parte dei disabili dei mezzi pubblici di superficie viene vietato di parlare all’autista, pur se separato da vetro o plexiglas, togliendo ad un non vedente l’unico modo per aver notizie o informazioni, non potendo leggere display o cartelli?
Come mai il Comune di Roma non usa e ne verifica video conferenze accessibili incappando in episodi deprecabili, evitando in questo modo l’umiliazione accaduta ad un nostro rappresentante, alcuni giorni fa, durante un incontro dell’Assessorato Politiche Sociali, in cui, manifestando le sue difficoltà operative, si è sentito rispondere: “le modalità sono queste se non può utilizzare questo sistema non può partecipare alla conferenza”?
Come mai, pur scrivendo più e più volte all’Assessorato Politiche Sociali, ad oggi, non riusciamo ad avere un incontro?
Come mai, il Comune di Roma continua ad inviare e ad inserire documenti in formato immagine non leggibili da non vedenti in violazione della legge Stanca?
Come mai in questo momento di emergenza sanitaria ci risulta che, ad un non vedente pluriminorato, sia stato comunicato che verrà tagliato il suo piano assistenziale senza tener conto del momento e delle gravissime condizione in cui si trova?
Come mai, giustamente si parla dell’uso del suolo pubblico per i tavoli dei ristoranti, ma non si parla di garantire in ogni caso un passaggio per i pedoni?
Come mai, l’osservatorio sul trasporto disabili ha chiesto il 9 aprile maggior flessibilità sul regolamento per dare supporto ai disabili in questa fase difficile del nostro Paese e ad oggi 14 maggio non si è data una risposta a tanti che altre risposte non hanno?
Molte altre domande mi vengono alla mente, basate sugli avvenimenti degli ultimi giorni, ma concludo chiedendoLe un incontro urgente sulle problematiche dei non vedenti e gli ipovedenti di Roma e un protocollo per l’accessibilità dei sistemi informatici.
Questo Le chiedo a nome dei suoi cittadini disabili, sempre che per la Giunta Capitolina, i disabili siano propri cittadini.
Cordialmente.
Il Presidente Territoriale
Giuliano Frittelli